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Il trionfo del Tempo e del Disinganno - H​ä​ndel

by ReadOpera

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1.
PARTE PRIMA Aria n. 1 BELLEZZA Fido specchio, in te vagheggio lo splendor degl’anni miei: pur un dì mi cangerò. Tu sarai sempre qual sei, io qual sono, e in te mi veggio; sempre bella non sarò.
2.
Recitativo PIACERE Io, che sono il Piacere, giuro, che sempre sarai bella. BELLEZZA Ed io, io che sono la Bellezza, giuro di non lasciarti: e se manco di fede importuno dolor sia mia mercede. Aria n. 2 PIACERE Fosco genio, e nero duolo mai non vien per esser solo, perché un sol mille ne fa. Chi l’impero lor non toglie dal pensiero giorno lieto non avrà.
3.
Recitativo TEMPO Ed io che ‘l Tempo sono… DISINGANNO … unito al Disinganno … TEMPO …discoprirò che la Bellezza è un fiore… DISINGANNO che in un sol giorno è vago e bello, e muore. Aria n. 3 DISINGANNO Se la bellezza perde vaghezza, se cade, o more, non torna più. E un sol momento ride contento il vago fiore di gioventù.
4.
Recitativo PIACERE Dunque, si prendan l'armi, e si vedrà quali più forza avranno: il Piacer... BELLEZZA la Bellezza... TEMPO il Tempo DISINGANNO il Disinganno. Aria BELLEZZA Una schiera di piaceri posi in guardia ai miei pensieri, l'altro meco pugnerà. Si vedrà se del Tempo i morsi alteri san rapir lei mia beltà.
5.
Recitativo TEMPO I colossi del sole Per me caddero a terra: e una frale beltà meco fa guerra? Aria TEMPO Urne voi, che racchiudete tante belle: apritevi, mostratemi se di quelle qualche luce in voi restò. Ma chiudetevi: sono larve di dolore, sono scheletri d'orrore ch'il mio dente abbandonò.
6.
Recitativo PIACERE Sono troppo crudeli i tuoi consigli, di Gioventù solo i piacer son figli. Aria BELLEZZA & PIACERE Il voler nel fior degl'anni fra gl'affanni passar l'ore è vanità. I pensieri più severi son del verno dell'età.
7.
Recitativo DISINGANNO Della vita mortale, scorre un guardo, il confine. Pur di tempo sì breve voi l'aurora vedete, e non il fine. BELLEZZA Il Tempo non si vede; nacque per gioco sol di folle arciero, ed è solo crudel per chi gli crede. Aria BELLEZZA/PIACERE Un pensiero nemico di pace fece il Tempo volubile edace, e con l'ali la falce gli diè. Nacque un altro leggiadro pensiero, per negare sì rigido impero, ond'il Tempo più Tempo non è.
8.
Recitativo DISINGANNO Folle, tu nieghi il Tempo, ed in quest'ora egli di tua beltà parte divora. Dimmi, degl'avi tuoi ora che resta? Restano l'ossa algenti, che cela un'urna breve, un freddo sasso. Degl'anni tuoi già spenti, dimmi, che ti rimane? O folli inganni! La beltà non ritorna, e tornan gl'anni. PIACERE Il Tempo sempre all'uomo è ingrato oggetto. BELLEZZA Con ingegnosa frode, quando a lui non si pensa, allor si gode. Aria 8 TEMPO Nasce l'uomo, ma nasce bambino, nasce l'anno, ma nasce canuto. Uno è sempre al cader più vicino, l'altro sorge dal Tempo caduto. Aria n. 9 DISINGANNO L'uomo sempre se stesso distrugge, l'anno sempre se stesso rinnova. Uno parte, ma torna se fugge, l'altro parte, ma più non si trova.
9.
Recitativo PIACERE Questa è la reggia mia, vagheggiami diviso in varie forme. Coronato di rose, mira scolpito in bianco marmo eletto leggiadro stuol di giovanetti erranti. Mira quello che dorme, ai papaveri unite edere fresche a lui fanno corona, molto crine è disciolto e non si cangia o per pensier s'imbianca. Poi, dalla parte manca, vedi il dolore in nera pietra espresso, col riso al labbro un bel garzon l'uccide. L'altro, ch'è presso ci lui, col fiero ciglio, guardo le soglie della reggia, e dice: «Ite pallide cure, ite in esiglio».
10.
BELLEZZA Taci: qual suono ascolto? Aria 11 PIACERE Un leggiadro giovinetto, bel diletto desto in suono lusinghier. E vuoi far con nuovo invito che l'udito abbia ancor il suo piacer.
11.
Recitativo BELLEZZA Ha nella destra l'ali, anzi fa con la mano opre più che mortali. Aria 12 BELLEZZA Venga il Tempo, e con l'ali funeste tolga queste care gioie in sì placide rive. Egli dorme, o non ha più gl'artigli; no, non giovano tanti consigli se per vivere mai non si vive.
12.
Aria 13 DISINGANNO Crede l'uom ch'egli riposi quando spiego i vanni occulti. Ma se i colpi sono ascosi, chiari poi sono gl'insulti.
13.
Recitativo TEMPO Tu credi che sia lungi, e il Tempo è teco. BELLEZZA Piacere, io non t'intendo; meco sempre tu sei, misto d'affanno, e meco è sempre il Tempo, e il Disinganno. TEMPO Quanto chiude la terra è il regno mio. Se me veder non vuoi, pensa di farti in Cielo un'alma sede, in Cielo, ov'io non giungo, e dove bella Eternità risiede. Fa di me miglior uso, che se il piacer t'inganna; con tardo pentimento mi chiamerai: ed io dirò «non sento». Aria TEMPO Folle, dunque tu solo presumi che non voli più il Tempo per te? Va per mari, per monti, per fiumi, chiuse rocche fra bellici orrori, lieti alberghi di rozzi pastori, solo ardito trascorro col piè.
14.
Recitativo DISINGANNO La reggia del Piacer vedesti, or vieni. TEMPO Chiedi piacer sincero; vieni alla reggia, ove risiede il vero. Quartetto BELLEZZA Se non sei più ministro di pene, per vedere ove è il vero piacere la tua scorta fedel seguirò. PIACERE Non lasciare la strada fiorita: tu non sei qual sentiero t'addita. DISINGANNO & TEMPO Se ti vanti piacere sincero, perché fuggi lo specchio del vero? PIACERE Io preparo presenti contenti, e non offro un'immagin di bene ch'agli eroi per idea s'inventò.
15.
Recitativo TEMPO Se del falso piacere vedesti già la favolosa scena, del teatro del vero, ecco, il velo io discopro. Osserva, e mira, mira colei che Verità s'appella; vedrai che non s'adorna, e sempre è bella. Con bianca veste cinta, mira come si volge al Sole eterno, e quello specchio mira, che a frale sguardo, ed all'uman pensiero, il falso rende al falso, il vero al vero. Aria PIACERE Chiudi, chiudi i vaghi rai volgi lungi il tuo pensier. O per sempre perderai, infelice, il tuo piacer.
16.
Recitativo TEMPO In tre parti divise l'ore del viver tuo misura, e vedi; vedi il Tempo caduto, vedi, ingrata, il rifiuto dei lumi eterni, e vedi il proprio errore. Vedi il presente, che nascendo muore. Di là dal denso velo ove giace il futuro, se il tuo sguardo non scopre, il varco è aperto alla speranza, all'opre. Aria BELLEZZA Io sperai trovar nel vero il Piacer, né il veggio ancora. Anzi il mio fato severo si contrista alla sua vista e si perde, o si scolora.
17.
Recitativo PIACERE Tu vivi invan dolente, se mi cerchi e mi chiami, io son presente. Aria PIACERE Tu giurasti di mai non lasciarmi, o il dolore che sia tua mercede. Se risolvi di più non amarmi, sai la pena a chi manca di fede.
18.
Recitativo TEMPO Sguardo, che infermo ai rai del sol si volge, non sostiene il gran lume, incolpa il sole, ed è l'error dei sensi. Che risolvi? Che pensi? Aria BELLEZZA Io vorrei due cori in seno: un per darlo al pentimento, al piacer l'altro darei. DISINGANNO Ma, dimmi, a qual piacere? BELLEZZA Al piacer che più sereno pone in vista il mio contento, di cui poi mi pentirei.
19.
Recitativo DISINGANNO Io giurerei che tu chiudesti i lumi nello specchio del vero. BELLEZZA I lumi io chiusi perché timor mi prese di perder la bellezza, e il mio Piacere. DISINGANNO Quanto l'alma è più bella della spoglia mortale, tanto a Piacer terreno vero Piacer prevale. Aria DISINGANNO Più non cura valle oscura chi dal monte saggio vede, ch'ella siede in basso orror. E d'averla un giorno amata, è così l'alma sdegnata che detesta il proprio error.
20.
Recitativo TEMPO È un ostinato errore lasciar sicuro duce che il piede errante o buon cammino ha scorto. Teco è Tempo, e Consiglio, e presto il porto. Aria TEMPO È ben folle quel nocchier che non vuol cangiar sentier, e conosce il vento infido. Navicella benché adorna, torna, torna, finché hai tempo, torna al lido.
21.
Recitativo BELLEZZA Dicesti il vero, e benché tardi intesi. Ma pur, nel mio cordoglio, con riflesso di duol, voglio e non voglio. Quartetto BELLEZZA Voglio Tempo per risolvere... TEMPO Teco è il Tempo... DISINGANNO ed il Consiglio... PIACERE ma il Consiglio è il tuo dolor. TEMPO Pria ch'io ti converta in polvere, segui il ben... DISINGANNO fuggi il periglio... PIACERE tempo avrà per cangiar cor.
22.
Recitativo BELLEZZA Presso la reggia ove il Piacer risiede giace vasto giardino. Ivi torbido rio si muove appena per aura densa e grave; dimmi, quel rio, d'onde deriva? DISINGANNO Ascolta. Deriva da quei pianti che sparge il mondo insano, e formano quell'aura gravi e densi sospir di folli amanti. BELLEZZA Giunge quel rio nel mar? DISINGANNO Manca per via, perché il suo fine, e il buon sentiero oblia. BELLEZZA Ed il pianto de' giusti? DISINGANNO Ha stille, che in vederle sembrano vili, e pure in ciel son perle. Aria PIACERE Lascia la spina, cogli la rosa; tu vai cercando il tuo dolor. Canuta brina, per mano ascosa, giungerà quando nol crede il cor.
23.
Recitativo BELLEZZA Con troppo chiare note La Verità mi chiama; Disinganno cortese, dello specchio del vero, deh! fa ch'io veggia un'altra volta il lume. DISINGANNO Eccolo, è pronto. BELLEZZA Addio, Piacere, addio. Aria BELLEZZA Voglio cangiar desio e voglio dir, «mi pento», non dir «mi pentirò». Quando mancar mi sento, non voglio dar a Dio quello che più non ho.
24.
Recitativo BELLEZZA Or che tiene la destra vero specchio immortale, tu cadrai, vetro frale, ecco, ti getto, infido specchio, a terra. PIACERE Ferma! DISINGANNO Che tenti, ardito? Aria DISINGANNO Chi già fu del biondo crine consigliero, al suol cadrà. Soffra pur le sue ruine, se sovente egli compose con i gigli e con le rose tanti inganni alla beltà.
25.
Recitativo BELLEZZA Ma che veggio, che miro? Io credea d'esser bella, e son deforme. Nelle mie chiome bionde con catene di rigidi serpenti, la vergogna, il dolore, morda nei miei pensieri. i miei contenti, sì, sì, cadete a terra ricche pompe del crine! sia questo giorno ai miei deliri il fine. Aria BELLEZZA Ricco pino nel cammino getto al mare e gemme ed ori, se a lui sono inciampo al piè. I tesori trova allor ch'egli disperde, ad un legno che si perde trovar porto è gran merce.
26.
Recitativo BELLEZZA Sì, bella Penitenza, mentre io spargo pentita amaro pianto, porgimi irsuto ammanto e mentre io getto i fior, dammi le spine. In romito confine vivrò, ma sempre sola, che deve solo in solitari chiostri, mostro di vanità, viver fra i mostri. Aria TEMPO & DISINGANNO Il bel pianto dell'aurora che s'indora, è una perla in ogni fior. Pur men grato è quell'umore di quel pianto, che in un care già pentito, apre il dolor.
27.
Recitativo BELLEZZA Piacer, che meco già vivesti, il vero tu mira ancora in questo specchio, o vola sì lontano da me, che del tuo vil natale io mai più non rammenti il quando e il come, e di te perda e la memoria, e il nome. Aria PIACERE Come nembo che fugge col vento da te fuggo sdegnato e severo. Se l'inganno è il mio solo alimento come viver io posso nel vero?
28.
Recitativo BELLEZZA Pure del Cielo intelligenze eterne, che vera scuola a ben amare aprite, udite, angeli, udite il pianto mio, e se la Verità dal Sole eterno tragge luce immortale, e a me lo scopre, fate che al gran desio rispondan l'opre. Aria BELLEZZA Tu del Ciel ministro eletto non vedrai più nel mio petto voglia infida, o vano ardor. E se vissi ingrata a Dio, tu custode dei cor mio a lui porto il nuovo cor.

about

Music: George Frideric Handel
Libretto: Benedetto Pamphili
Immage: Lorenzo Lippi, Allegoria della simulazione, 1642

credits

released February 10, 2023

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ReadOpera Berlin, Germany

ReadOpera is the brainchild of Valentina Codognotto, an Italian native speaker, with twenty years’ experience of teaching Italian diction to opera singers.

As well as teaching at the Academy of Music in Berlin and Weimar, Valentina has worked as artistic language coach with international opera singers on CD and radio recordings and at opera productions.
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