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LAMENTO D'ARIANNA SAMPLE
00:45
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LAMENTO D’ARIANNA
Music: Claudio Monteverdi
Text: Ottavio Rinuccini (from l’Arianna, pp. 33-36)
Consulted source: Printed libretto, Mantua, 1608
Reference copy: Fondazione Cini, Venice
Image: Detail of Ariadne abandoned by Theseus, National Archaeological Museum, Naples
Lasciatemi morire.
E chi volete voi, che mi conforte
in così dura sorte,
in così gran martire?
Lasciatemi morire.
O Teseo, o Teseo mio,
sì che mio ti vo’ dir, ché mio pur sei,
benché t’involi, ahi crudo, a gli occhi miei.
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2. |
LAMENTO D'ARIANNA
06:36
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LAMENTO D’ARIANNA
Music: Claudio Monteverdi
Text: Ottavio Rinuccini (from l’Arianna, pp. 33-36)
Consulted source: Printed libretto, Mantua, 1608
Reference copy: Fondazione Cini, Venice
Image: Detail of Ariadne abandoned by Theseus, National Archaeological Museum, Naples
Lasciatemi morire.
E chi volete voi, che mi conforte
in così dura sorte,
in così gran martire?
Lasciatemi morire.
O Teseo, o Teseo mio,
sì che mio ti vo’ dir, ché mio pur sei,
benché t’involi, ahi crudo, a gli occhi miei.
Volgiti, Teseo mio,
volgiti, Teseo, o Dio,
volgiti indietro a rimirar colei
che lasciato ha per te la patria, e il regno,
e in queste arene ancora,
cibo di fere dispietate, e crude
lascierà l’ossa ignude.
O Teseo, o Teseo mio,
se tu sapessi, o Dio,
se tu sapessi, oimè, come s’affanna
la povera Arianna,
forse, forse pentito
rivolgeresti ancor la prora al lito.
Ma, con l’aure serene
tu te ne vai felice, ed io qui piango.
A te prepara Atene
liete pompe superbe, ed io rimango
cibo di fere in solitarie arene.
Te l’uno e l’altro tuo vecchio parente
stringeran lieti, ed io
più non vedrovi, o madre, o padre mio.
Dove, dove è la fede,
che tanto mi giuravi?
Così ne l’alta sede
tu mi ripon de gli avi?
Son queste le corone,
onde m’adorni il crine?
Questi gli scettri sono,
queste le gemme, e gli ori?
Lasciarmi in abbondono
a fera, che mi strazi e mi divori?
Ah Teseo, a Teseo mio,
lascierai tu morire,
in van piangendo, in van gridando aita,
la misera Arianna,
che a te fidossi e ti diè gloria, e vita?
Ahi, che non pur risponde.
Ahi, che più d’aspe è sordo a’miei lamenti.
O nembi, o turbi, o venti,
sommergetelo voi dentr’a quell’onde.
Correte orche, e balene,
e de le membra immonde
empite le voragini profonde.
Che parlo, ahi, che vaneggio?
Misera, oimè, che chieggio?
O Teseo, o Teseo mio,
non son, non son quell’io,
non son quell’io, che i feri detti sciolse.
Parlò l’affanno mio, parlò il dolore,
parlò la lingua sì, ma non già il core.
Misera, ancor dò loco
a la tradita speme, e non si spegne,
fra tanto scherno ancor d’amor, il foco?
Spegni tu morte omai le fiamme indegne.
O Madre, o padre, o de l’antico regno
superbi alberghi, ov’ebbi d’or la cuna.
O servi, o fidi amici (ahi fato indegno),
mirate ove m’a scort’empia fortuna,
mirate di che duol m’ha fatto erede
l’amor mio, la mia fede, e l’altrui inganno.
Così va chi tropp’ama e troppo crede.
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ReadOpera Berlin, Germany
ReadOpera is the brainchild of Valentina Codognotto, an Italian native speaker, with twenty years’ experience of teaching
Italian diction to opera singers.
As well as teaching at the Academy of Music in Berlin and Weimar, Valentina has worked as artistic language coach with international opera singers on CD and radio recordings and at opera productions.
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