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ILIA - Idomeneo - Mozart

by ReadOpera

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1.
ATTO I SCENA 1 RECITATIVO Quando avran fine ormai l’aspre sventure mie? Ilia infelice, di tempesta crudel misero avanzo, del genitor e de’ germani priva, del barbaro nemico misto col sangue il sangue vittime generose, a qual sorte più rea ti riserbano i Numi? Pur vendicaste voi di Priamo e di Troia i danni e l’onte. Perì la flotta argiva e Idomeneo pasto forse sarà d’orca vorace. Ma, che mi giova, oh ciel, se al primo aspetto di quel prode Idamante, che all’onde mi rapì, l’odio deposi, e pria fu schiavo il cor che m’accorgessi d’essere prigioniera. Ah qual contrasto, oh Dio, d’opposti affetti mi destate nel sen, odio ed amore! Vendetta deggio a chi mi diè la vita, gratitudine a chi vita mi rende. Oh Ilia, oh genitor, oh prence, oh sorte! oh vita sventurata, oh dolce morte! Ma che? M’ama Idamante?... Ah no, l’ingrato per Elettra sospira, e quell’Elettra, meschina principessa, esule d’Argo, d’Oreste alle sciagure a queste arene fuggitiva, raminga, è mia rivale. Quanti mi siete intorno carnefici spietati? Orsù, sbranate, vendetta, gelosia, odio ed amore, sbranate, sì, quest’infelice core! ARIA Padre, germani, addio! Voi foste, io vi perdei. Grecia, cagion tu sei, e un greco adorerò? D’ingrata al sangue mio so che la colpa avrei, ma quel sembiante, oh dei, odiare ancor non so. RECITATIVO Ecco, Idamante, ahimè! Ten vien. Misero core, tu palpiti e paventi. Deh cessate per poco, o miei tormenti!
2.
ATTO I, SCENA 2 Non temer: difesa da Minerva è la Grecia, e tutta ormai scoppiò sovra i troian l’ira de’ Numi. Signor, che ascolto? Saziaro ancora g’implacabili Dei l’odio, lo sdegno, d’Ilio le gloriose, or diroccate mura, ah non più mura, ma vasto e piano suol? A eterno pianto dannate son le nostre egre pupille? Che dici? In questi accenti mal soffro un temerario ardir. Deh pensa, pensa, Idamante, oh Dio! il padre tuo qual è, qual era il mio. Ecco il misero resto de’ Troiani, da nemico furor salvi.
3.
ATTO I, SCENA 5 ILIA Dell’Asia i danni ancora troppo risento, e pur d’un grand’eroe al nome, al caso, il cor parmi commosso, e negargli i sospir, ah no, non posso.
4.
ATTO II, SCENA 2 Recitativo Se mai pomposo apparse su l’achivo orizzonte il Dio di Delo, eccolo in questo giorno, o Sire, in cui l’augusta tua presenza i tuoi diletti sudditi torna in vita, e lor pupille, che ti piansero estinto, or rasserena. Son certa, e un dubbio in me colpa saria. Aria Se il padre perdei, la patria, il riposo, tu padre mi sei, soggiorno amoroso è Creta per me. Or più non rammento le angosce, gl’affanni. Or gioia, e contento, compenso a’ miei danni, il cielo mi diè.
5.
SCENA 1 Recitativo Solitudini amiche, aure amorose, Piante fiorite, e fiori vaghi! Udite D'una infelice amante I lamenti, che a voi lassa confido. Quanto il tacer presso al mio vincitore, Quanto il finger ti costa afflitto core! Aria ILIA Zeffiretti lusinghieri, Deli volate al mio tesoro: E gli dite, ch'io l'adoro, Che mi serbi il cor fedel. E voi piante, e fior sinceri, Che ora innaffia il pianto amaro, Dite a lui, che amor più raro Mai vedeste sotto al ciel. Recitativo ILIA Ei stesso vien … oh Dei! … mi spiego, o taccio?… Resto? …parto? … o m'ascondo? … Ah risolver non posso, ah mi confondo!
6.
ATTO III, SCENA 2 RECITATIVO Morir? tu, prence? Ma qual cagione morte a cercar t'induce? Calma, oh prence, un trasporto sì funesto: Rammenta, che tu sei d'un grand'impero l'unica speme. Misera me! ... deh serba i giorni tuoi. Vivi ... Ilia te'l chiede. Il cor turbato a te mal custodì la debolezza mia: pur troppo amore e tema indivisi ho nel sen. Ah perché pria non arsi, che scoprir la mia fiamma? mille io sento rimorsi all'alma! il sacro mio dovere, la mia gloria, la patria, il sangue de' miei ancor fumante, oh quanto al core rimproverano il mio ribelle amore! ... ma alfin che fo? - Già che in periglio estremo ti vedo, oh caro, e trarti sola io posso, odimi, io te'l ridico: t'amo, t'adoro, e se morir tu vuoi, pria, che m'uccida il duol morir non puoi. DUETTO Non più duol, non più lamenti; Io ti son costante a fida: Tu sei il solo mio tesor. Qual tu mi vuoi. Lo sposo mio sarai tu, Lo dica amor. Ah il gioir sorpassa in noi Il sofferto affanno rio: Tutto vince il nostro ardor.
7.
ATTO III, SCENA 3 Ah siam scoperti, oh caro. (Io tremo.) (Oh Dio!) Ahimè! Pietosa principessa, ah mi conforta! O seguirti, o morir, mio ben, vogl'io. QUARTETTO M'avrai compagna al duolo, Dove sarai, e dove Tu moia, io morirò. Serena il ciglio irato. Ah il cor mi si divide! Soffrir più non si può. Peggio è di morte Sì gran dolore. Più fiera sorte, Pena maggiore Nissun provò!
8.
ATTO III, SCENA 10 RECITATIVO Ferma, oh sire, che fai? Invano quella scure altro petto tenta ferir. Eccoti, sire, il mio, la vittima io son. Innocente è Idamante, è figlio tuo, e del regno è la speme. Tiranni i Dei non son, fallaci siete interpreti voi tutti del divino voler. Vuol sgombra il cielo de' nemici la Grecia, e non de' figli. Benché innocente anch'io, benché ora amica, di Priamo son figlia, e Frigia io nacqui per natura nemica al greco nome. Orsù mi svena. (s'inginocchia avanti al Gran Sacerdote) Idamante, udisti?

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released November 16, 2022

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ReadOpera Berlin, Germany

ReadOpera is the brainchild of Valentina Codognotto, an Italian native speaker, with twenty years’ experience of teaching Italian diction to opera singers.

As well as teaching at the Academy of Music in Berlin and Weimar, Valentina has worked as artistic language coach with international opera singers on CD and radio recordings and at opera productions.
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